Guido da Verona  

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Esordì come poeta nel 1901 con la raccolta Commemorazione del fatto d'arme di Brichetto a cui fecero I frammenti d'un poema dell'anno seguente e Bianco amore del 1907.

Se come autore di versi non fu tanto celebre, acquisì grande popolarità nel 1911 con il suo primo romanzo Colei che non si deve amare, capostipite del romanzo d'appendice e della letteratura erotica. Fece pubblicare inoltre Mimi Bluette fiore del mio giardino (1918), Sciogli la treccia, Maria Maddalena (1920) e molti altri romanzi, tutti coronati da ampio successo di pubblico.

Guido da Verona, dietro lo stile leggero dell'arguto scrittore alla moda che così bene sapeva interpretare le fantasie snob ed erotiche della borghesi del suo tempo, nascondeva e teneva alto il senso del proprio diritto umano alla liberà di pensiero. Era inoltre presente nella sua opera un'ambigua contaminazione di erotismo estetizzante, di sentimentalismo ed una particolare predilezione per l'esotico che lo portò ad ambientare le sue storie in posti magici e lontani (Marocco, Iran, ecc.).

Firmatario del Manifesto degli intellettuali fascisti nel 1925, nel 1929 pubblicò una parodia dei Promessi Sposi; da Verona considerava Alessandro Manzoni un letterato paternalista e dannoso pertanto tolse dal romanzo tutte le cose da lui considerate manieristiche e futili e le sostituì con passaggi erotici ed anche politici: la satira contro il fascismo, seppur mai esplicita, fu ben percepita dai lettori del tempo.

Diventato un'intellettuale inviso dal regime, schierato politicamente a sinistra, fu spesso ostracizzato ed addirittura torturato. Dopo l'approvazione delle leggi razziali, sentendosi in pericolo di morte, decise di suicidarsi.

Bibliografia

  • Commemorazione del fatto d'arme di Brichetto, 1901
  • I frammenti d'un poema, 1902
  • Bianco amore, 1907
  • Immortaliamo la vita!, 1907
  • L'amore che torna, 1908
  • Con tutte le vele, 1910
  • Colei che non si deve amare, 1910
  • La vita comincia domani, 1913
  • Il cavaliere dello Spirito Santo, 1914
  • La donna che inventò l'amore, 1915
  • Mimi Bluette fiore del mio giardino, 1918
  • Il libro del mio sogno errante, 1919
  • Sciogli la treccia, Maria Maddalena, 1920
  • Il pazzo di Candalaòr, 1922
  • La mia vita in un raggio di sole, 1922
  • Lettera d'amore alle sartine d'Italia, 1924
  • L'inferno degli uomini vivi, 1926
  • Clèo, robes et manteaux, 1926
  • Mata Hari: la danza davanti alla ghigliottina, 1927
  • Azyadeh, la donna pallida, 1927
  • Un'avventura d'amore a Tehèran, 1929
  • I Promessi sposi, 1929
  • La canzone di ieri e di domani, Milano, Corbaccio, [1932]
  • Patire fino alla sete, Cosenza, Pellegrini, 2004

Su Guido Da Verona

Curiosità

  • Guido da Verona è stato definito da Adriano Tilgher il «D'Annunzio delle dattilografe e delle manicure».
  • Curiosamente, non è mai stato a Verona in tutta la sua vita.
  • Dal suo romanzo Mimi Bluette fiore del mio giardino è tratto il film omonimo diretto da Carlo Di Palma nel 1975 ed interpretato da Monica Vitti.
  • Nella recensione di tale pellicola, Morando Morandini lo definì un «dannunziano di serie B».




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